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Essere in comunione con Dio prima di combattere il nemico

Nella nostra epoca e nella nostra cultura occidentale cristiana abbiamo perso la nozione della comunione con gli spiriti e il mondo spirituale.

Paolo ci parla della carne sacrificata agli idoli e ci fa capire che gli idoli non sono niente ma che dietro di essi ci sono dei demoni. La carne è dunque sacrificata a dei demoni.

1 Corinzi 10:19-20 Che cosa sto dicendo? Che la carne sacrificata agli idoli sia qualcosa? Che un idolo sia qualcosa? Tutt'altro; io dico che le carni che i pagani sacrificano, le sacrificano ai demòni e non a Dio; ora io non voglio che abbiate comunione con i demòni.

Più lontano Paolo ci spiega che i demoni non si trovano nella carne sacrificata ma che questi demoni influenzano la persona a seconda di quello che crede: se crede che mangiando sarà in comunione allora questo avverrà, nel caso contrario il credente può mangiare quella carne senza problema.

1 Corinzi 10:25-30 Mangiate di tutto quello che si vende al mercato, senza fare inchieste per motivo di coscienza;  perché al Signore appartiene la terra e tutto quello che essa contiene. Se qualcuno dei non credenti v'invita, e voi volete andarci, mangiate di tutto quello che vi è posto davanti, senza fare inchieste per motivo di coscienza. Ma se qualcuno vi dice: «Questa è carne di sacrifici», non ne mangiate per riguardo a colui che vi ha avvertito e per riguardo alla coscienza; alla coscienza, dico, non tua, ma di quell'altro; infatti, perché sarebbe giudicata la mia libertà dalla coscienza altrui? Se io mangio di una cosa con rendimento di grazie, perché sarei biasimato per quello di cui io rendo grazie?

 

La comunione tra un essere carnale e uno spirito non avviene tramite un contatto ma avviene spiritualmente, tramite la fede.

Ebrei 11:1 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.

Siccome noi siamo esseri carnali, l’utilizzo di un punto di contatto ci aiuta nella nostra fede. Questo punto di contatto con lo spirituale può avvenire per esempio nell’unzione d’olio: non è l’olio che guarisce ma la fede del malato

Giacomo 5:14-15 C'è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d'olio nel nome del Signore: la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà; se egli ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati.

Capiamo dunque che l’olio di unzione, l’acqua benedetta, l’ombra di Pietro, i fazzoletti di Paolo non sono di nessuna utilità per colui che non ha la fede ma possono essere un aiuto come punto di contatto per colui che ha la fede.

Atti 19:11-12 Dio intanto faceva miracoli straordinari per mezzo di Paolo; al punto che si mettevano sopra i malati dei fazzoletti e dei grembiuli che erano stati sul suo corpo, e le malattie scomparivano e gli spiriti maligni uscivano.

Questo punto di contatto per essere in comunione con Dio lo abbiamo già nella Santa Cena:

1 Corinzi 10:16-17 Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con il corpo di Cristo?

 

Per capire meglio questa comunione consideriamo quello che facevano i pagani al tempo di Paolo e quello che fanno tuttora i satanisti: offrono dei sacrifici ai demoni e poi ne mangiano la carne e ne devono il sangue. Questo permette loro di essere in comunione con questi spiriti impuri a cui hanno offerto il sacrificio.

Allo stesso modo noi credenti dobbiamo mangiare la carne e il sangue di quello che è stato il sacrificio perfetto di Gesù per essere in comunione con Lui.

Giovanni 6:53-56 Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui.

Più lontano Gesù precisa che queste parole sono spirito e vita:

Giovanni 6:63 È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.

Ciò significa che il pane e il vino che mangiamo non sono la vera carne o il vero sangue di Gesù come pensano i cattolici perché il Suo sacrificio è stato compiuto una volta per tutte. Però questo pane e questo vino non sono neppure soltanto dei simboli come lo pensano i protestanti ma, per fede, questo pane e questo vino sono presi come se fossero davvero la carne e il sangue di Gesù.

Quindi come i satanisti mangiano e devono del sacrificio fatto ai demoni per essere in comunione con loro, noi prendiamo del sacrificio perfetto di Gesù per confermare questa comunione con Lui e con tutti coloro che partecipano a questo rito.

 

E’ dunque inutile prendere parte a quella che è chiamata “la mensa del Signore” se non se ne capisce il senso.

1 Corinzi 10:21 Voi non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni.

Ricordiamoci che i demoni non sono soltanto negli idoli o ricordiamoci piuttosto che gli idoli non sono soltanto delle rappresentazioni ma sono tutte le cose che serviamo con lo scopo di ottenere qualcosa in cambio: l’amore del denaro, la cupidigia, l’immoralità …

Colossesi 3:5 Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria.

1 Corinzi 10:14 Perciò, miei cari, fuggite l'idolatria.

Dopo aver capito questo potremo capire meglio le parole di Paolo

1 Corinzi 11:27-32 Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se non discerne il corpo del Signore. Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono. Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati; ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, per non essere condannati con il mondo.

 

Inversamente, colui che prende la cena del Signore degnamente, riconoscendo il corpo del Signore nel suo prossimo, in colui che prende parte allo stesso pane, non sarà più sotto la condanna delle infermità, della malattia, ma avrà per se le benedizioni della guarigione e della salute.

La Cena del Signore non è per mangiare e bere ma per ricordarsi del sacrificio di Gesù, per ricordarsi della Sua presenza in tutte le membra del Suo corpo, per essere in comunione gli uni con gli altri ed essere insieme in comunione con Dio tramite Cristo Gesù.

1 Corinzi 11:33-34 Dunque, fratelli miei, quando vi riunite per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri. Se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi riuniate per attirare su di voi un giudizio.

 

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