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Chi consulti quando sei ammalato ?

Nelle vicende dei re di Israele abbiamo due esempi di comportamento nei confronti della malattia: il re Asa consulta soltanto i medici e muore due anni dopo, Ezechia invece prega l’Eterno ed Egli gli concede la benedizione e le ricchezze:

2 Cronache 16:12-13 Il trentanovesimo anno del suo regno, Asa ebbe una malattia ai piedi; la sua malattia fu gravissima; e, tuttavia, nella sua malattia non ricorse all’Eterno, ma ai medici. Poi Asa si addormentò con i suoi padri; morì il quarantunesimo anno del suo regno

2 Cronache 32:24 In quel tempo Ezechia fu colpito da una malattia che doveva condurlo alla morte; egli pregò l’Eterno, e l’Eterno gli parlò, e gli concesse un segno.

Nei versetti seguenti sta scritto che Ezechia ebbe immense ricchezze e grandissima gloria, si costruì delle città, ed ebbe greggi e mandrie in abbondanza, perché Dio gli aveva dato beni in gran quantità in modo tale che egli riuscì felicemente in tutte le sue imprese.

 

Da questi esempi possiamo comprendere che è meglio confidarsi dapprima nel Signore, nel pregarlo e poi, eventualmente, consultare pure i medici ma sempre rimanendo in una relazione di dipendenza da Dio. Confidarsi unicamente nei medici non porta nessuna benedizione: nella malattia dobbiamo cercare dapprima la volontà di Dio.

Commenti

Nella nostra comunità la moglie di un anziano, si è ammalata di tumore. Ora ha iniziato la chemioterapia.Si prega continuamente per la sua guarigione, oltre le cure che sta facendo. Io ho espresso il mio parere che è questo: i medici e le medicine, comprese tutte le altre cure, sono efficaci solo in alcuni casi, ma per le malattie definite incurabili, o come dice la Scrittura "malattie che conducono alla morte", un figlio di Dio dovrebbe ricorrere solo a Dio, in quanto molto spesso i farmaci e alcune cure possono danneggiare ulteriormente la persona. E' coerente chiedere la guarigione a Dio e poi sperare anche nelle cure? E poi, in caso di guarigione, a chi si potrebbe attribuirla visto che si è ricorso ad ambedue?
Chiedo un tuo parere su quanto sopra!

Da franco (non verificato)

Sapendo che Gesù guariva tutti quelli che andavano a lui e sapendo che il comando di Gesù è quello di fare le sue stesse opere, è logico credere che ogni ammalato debba essere guarito. La realtà è un poco diversa ma ciò che si vede non deve annullare la parola di Dio. La nostra fede deve essere superiore alla realtà.

Praticamente ciò significa che bisogna aspettarci che ogni malato per cui si prega sia guarito. Se questo non avviene, il problema non è la parola di Dio ma piuttosto la nostra incapacità nel metterla in pratica. Dobbiamo dunque credere e fare tutto il possibile affinché la volontà di Dio si manifesti sulla terra. Gesù ha detto di guarire gli ammalati, non di pregare perché siano guariti...

 

Se fossimo come Gesù, capaci di guarire qualsiasi ammalato, non ci sarebbero più bisogno di medici per i credenti ma la nostra vita cristiana e ancora imperfetta e abbiamo dunque bisogno di ricorrere a pratiche umane. L’importante è mettere la nostra fede dapprima in Gesù, ciò consultarlo prima di pensare al medico o ai medicinali. Sarà poi lui a guidarci a seconda della nostra fede.

 

Non penso dunque che sia incoerente chiedere la guarigione a Dio e poi andare dal medico. Ognuno deve essere pienamente convinto in quello che fà (Romani 14:5).

 

Personalmente cerco di evitare medico e medicinali ma ho pure capito che mettevo la mia fede in questa pratica per essere guarito e non nelle direttive che Gesù voleva darmi. Allora oggi metto ogni cosa in preghiera e non ho paura di andare dal medico se ho la convinzione che questa sia la volontà di Dio. Egli è talmente potente da glorificarsi anche in una persona che segue un trattamento medico, forse proprio perché il medico potrà confermare la guarigione miracolosa.

Da garisma

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