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Gesù ritorna! Sei tu pronto?

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Conclusione

 

Lo Spirito Santo aveva fatto sapere subito e per tempo al suo popolo e alla sua Chiesa quali erano i libri ispirati tanto dell’Antico come del Nuovo Testamento. Ma la Chiesa Cattolica, guidata da un altro spirito, giunse a stabilire ufficialmente il canone completo dei libri ispirati dell’AT solo nel 1546 col Concilio di Trento.

Lo stesso vale per il testo ispirato del NT. Doveva Dio aspettare quasi 1900 anni prima di farlo conoscere alla sua Chiesa?

 

Questa purtroppo è la posizione ufficiale delle Assemblee di Dio in Italia. Gli autori de “II Libro dei libri”, ADI-Media, 1993, sostengono infatti che Dio non è riuscito a dare alla sua Chiesa il testo integrale ispirato (“il vero testo originale”) delle Scritture, se non alla fine del 1800, ed esattamente nel 1881, quando Wescott e Hort pubblicarono il “nuovo testo critico” in greco, che è il testo seguito dalla Versione Riveduta Luzzi e dalla Nuova Riveduta.

Gli autori del suddetto libro, pubblicato da ADI-Media, affermano:

Nell'epoca in cui viveva (1607), il Diodati aveva a disposizione pochi manoscritti biblici, già adottati dagli studiosi del XVI secolo, come il “TEXTUS RECEPTUS” (Testo Ricevuto), ma da allora fino ai giorni nostri, con l'enorme sviluppo della ricerca archeologica, sono stati rinvenuti migliaia di manoscritti tra cui oltre cinquanta “onciali”, e quindi si è potuto riportare alla luce il vero testo originale”.[38]

 

Ovviamente tutto questo è assurdo, blasfemo ed inaccettabile, perché lungo i secoli Dio ha per certo preservato la sua santa Parola da ogni errore e corruzione, e non ha lasciato la sua Chiesa senza una copia genuina ed autentica di essa.

 

Il vero responsabile della manomissione del “testo originale ispirato” è stato il liberalismo, emerso con forza nel sec. XIX. Questo movimento (che è entrato anche nelle Chiese Evangeliche) ha intaccato il processo di preservazione e di fedele trasmissione delle Scritture, ed ha portato all'elaborazione e alla diffusione di un nuovo testo (per il NT), manomesso, decurtato e corrotto, che spesso tralascia importanti riferimenti alla divinità di Cristo e al sangue di Gesù.

Inoltre i responsabili delle Assemblee di Dio in Italia ignorano volutamente il fatto che la maggior parte dei manoscritti usati per le Bibbie rivedute sono stati presi da un testo “alessandrino” decurtato e corrotto, che per tanti secoli non era mai stato usato nella Chiesa cristiana, proprio perché corrotto.

 

Il risultato ottenuto dalle nostre Rivedute (Luzzi e Nuova Riveduta) è tragico, perché buona parte delle Chiese Cristiane Evangeliche ha adottato e segue un testo biblico decurtato e corrotto che, nella stragrande maggioranza dei casi, si accorda con il testo ufficiale delle Bibbie cattoliche.

 

La posizione assunta dai responsabili delle Assemblee di Dio in Italia e da altri autorevoli esponenti dell’evangelismo italiano a favore della Versione Luzzi e della Nuova Riveduta rivela pure una inspiegabile superficialità di fronte alle Scritture ispirate, ed anche nei confronti dei membri del corpo di Cristo.

Come si fa inoltre logicamente a sostenere (Vedi: “II Libro dei libri”, ADI-Media, pag. 108-110, 1993) che la vera revisione della Diodati sia la Versione Luzzi? Le differenze di testo tra la Diodati e la Luzzi per il solo testo del NT, infatti, sono abissali, in quanto esse ammontano a circa 6000, con interi versetti mancanti. Le differenze di testo tra la Diodati e la Nuova Diodati, invece, sono pochissime ed irrilevanti, perché seguono sostanzialmente entrambe lo stesso testo.

 

Lo Spirito Santo esorta i credenti “a combattere strenuamente per la fede che è stata trasmessa una volta per sempre ai santi” (Giuda 3). Per questa ragione ogni credente dovrebbe impegnarsi personalmente a difendere strenuamente il deposito della fede, che è la Parola di Dio scritta, e dovrebbe opporsi con sdegno ad ogni tentativo che mira a decurtare, corrompere o modificare il testo delle Sacre Scritture.

 

Gesù ha detto: “Guardate che nessuno vi seduca!” (Mt 24:4).

 

 

[38] da II Libro dei libri, ADI-Media, pag. 109