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La domanda è molto pertinente ma è condizionata dal ragionamento della sociétà attuale secondo la quale la sofferenza non è buona.

 

L’insegnamento di Gesù è diverso: ci ha promesso le persecuzioni e ci ha insegnato a porgere l’altra guancia. Dobbiamo dunque comprendere che la sottomissione è valida malgrado le sitazioni difficili, ingiuste, o dolorose.

Per Dio non conta tanto il corpo ma piuttosto la parte spirituale di ognuno di noi. Se la sofferenza nella carne conduce qualcuno a salvezza (in un tempo non determinato), allora la sofferenza ha tutta la sua utilità.

Penso soprattutto a tutti i martiri nei paesi mussulmani: quanti mussulmani si convertono oggi perché hanno visto il coraggio e l’amore dei credenti malgrado le difficoltà.

 

Nella Scrittura si parla della sottomissione al padrone, non solo ai buoni ma anche a quelli difficili.

1 Pietro 2:18 Domestici, siate con ogni timore sottomessi ai vostri padroni; non solo ai buoni e ragionevoli, ma anche a quelli che sono difficili.

A quell’epoca i domestici erano trattati davvero male, eppure non dovevano ribellarsi. Potevano essere battuti, venduti, scambiati come merce ma dovevano rimanere sottomessi ai loro padroni con ogni timore.

 

Cosa dire adesso delle pratiche immorali? Penso che queste pratiche hanno fatto parte di ogni cultura e ci sono sempre state delle persone che ne sono state vittime. L’insegnamento della Bibbia non è mai stato quello di ribellarsi all’autorità in certe situazioni particolarmente difficili ma si capisce piuttosto che un’attitudine mansueta e sottomessa avrà maggiori effetti nel toccare il persecutore piuttosto che la ribellione.

Gesù ha avuto la stessa attitudine docile nei confronti di coloro che gli facevano del male. Anche Stefano, Paolo e tanti altri martiri hanno avuto quest’attitudine.

 

Ogni persona sensibile avrà compassione nel vedere una creatura di Dio che soffre, soprattutto se è indifesa e penso che Dio permette ancora oggi il male con lo scopo di toccare i cuori. Egli vuole che ognuno agisca per manifestare il suo regno, togliando la sofferenza dal mondo fino al ristabilimento di ogni cosa.

 

A una donna che soffre pratiche immorali dal marito non credente consiglio dunque un’attitudine mansueta e il dialogo. Il marito può essere molto cattivo ma la donna ha un potere che gli permette di far fare qualsiasi cosa ad un’uomo. Che essa utilizzi questo potere per “sedurre” suo marito in modo da essere trattata con maggiore rispetto.

Da garisma

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