Image logo

Gesù ritorna! Sei tu pronto?

A- A A+

LA RISURREZIONE DEI MARTIRI

Secondo gli insegnamenti dispensazionalisti la risurrezione accadrebbe sette anni prima della Grande Tribolazione. Allora cosa pensare di coloro che moriranno in seguito, alcuni dei quali martiri per Cristo? Il dispensazionalismo richiede un’altra risurrezione per loro alla fine dei sette anni, dopo la tribolazione. Ma se l’ultimo nemico è già stato distrutto prima, dovrà essere distrutto ancora una volta dopo la tribolazione? Se invece collochiamo la distruzione dell’ultimo nemico all’ “ultimo giorno”, come la Bibbia insegna, allora l’ultimo nemico sarà veramente l’ultimo!

L’apostolo Giovanni vide i martiri del periodo della tribolazione: coloro che avevano rifiutato di adorare la bestia e per questo furono decapitati. Ma “essi tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni… questa è la prima risurrezione. Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione” (Apocalisse 20:4-6). Il Dispensazionalismo afferma che questi credenti sono persone che hanno subito il martirio dopo il rapimento della chiesa e che saranno risuscitati alla fine del periodo della tribolazione. Ma dal momento che la risurrezione avrà luogo al rapimento – come entrambe le parti credono – come può una risurrezione di questi martiri essere la “prima risurrezione” se il rapimento avviene prima della tribolazione?
 

D’altro canto, se “la prima risurrezione” si riferisce a una risurrezione del corpo prima della tribolazione, significherebbe che questi martiri della tribolazione sarebbero risuscitati prima ancora di essere martirizzati! Ma se collochiamo la risurrezione dei morti alla FINE, come fa la Bibbia, abbiamo una perfetta armonia scritturale. Lasciando da parte l’interpretazione di Apocalisse 20:4-6, o il periodo in cui questi martiri siano vissuti (i primi secoli, il medioevo o verso la fine) con la risurrezione alla fine dei tempi, tutti ne sono inclusi senza forzare le parole del testo.

Salvati dopo il ritorno del Signore

Prima del sorgere dell’insegnamento sul rapimento segreto della chiesa (che è di origine piuttosto recente), l’idea che qualcuno potesse salvarsi DOPO la venuta del Signore sarebbe stata considerata veramente strana! Nei primi 18 secoli di storia, la chiesa non ha mai insegnato una simile dottrina. I fedeli predicatori hanno sempre affermato attraverso i secoli quello che sia Gesù sia gli apostoli insegnavano e cioè di essere sobri e pronti, di vegliare e aspettare il ritorno del Signore. Pietro considerava l’apparente ritardo del ritorno del Signore come espressione della “pazienza di Dio” che dava del tempo extra agli uomini per ravvedersi (2 Pietro 3:9). Ovviamente egli non credeva che le persone potevano essere salvate dopo il ritorno del Signore!

Se si accetta l’insegnamento del rapimento segreto della chiesa non c’è più l’urgenza nella predicazione: dopo tutto, se uno non partecipa al rapimento, secondo l’insegnamento di molti, egli può ancora essere salvato! Secondo il libro Addio terra ultimo pianeta(The late great planet earth) non solo sarà possibile essere salvati dopo il rapimento, ma addirittura vi sarà il più grande periodo di evangelizzazione che la terra abbia mai sperimentato!

“Dopo che i credenti saranno stati portati via Dio si rivelerà in modo speciale a 144.000 Ebrei i quali crederanno che Gesù è il vero Messia e saranno trasformati in 144.000 grandi evangelisti tipo Billy Graham che invaderanno la terra; la terra non avrà un altro periodo di evangelizzazione come questo… essi avranno il maggior numero di convertiti di tutta la storia”.

Immagina un po’ cosa ciò comporterebbe: moltitudini immense che si salveranno dopo il ritorno del Signore (il rapimento)! Coloro che si erano raffreddati spiritualmente, o non avevano ancora preso una seria decisione di seguire Gesù, si ravvedranno e si convertiranno dopo il rapimento. Se qualcuno avrà avuto dei dubbi, questi scompariranno quando si accorgeranno delle molte persone scomparse dalla faccia della terra. Questi nuovi credenti, i quali non avevano partecipato al rapimento, si incontreranno quindi per un incontro di chiesa d’emergenza, per eleggere nuovi responsabili così che il lavoro della chiesa possa continuare… Possiamo affermare che questa non è mai stata la posizione biblica o storica della chiesa.

Alcuni credono che dopo il rapimento, secondo l’idea della pretribolazione, Dio avrà un altro piano di salvezza per l’umanità. Un autore scrive: “Adesso siamo salvati per mezzo del sangue di Cristo; ma dopo il rapimento, le persone dovranno versare il proprio sangue per essere salvati; la strada per il cielo sarà riservata ai martiri”. Qualcun altro suggerisce che allora le persone saranno salvate o perdute sulla base di come tratteranno gli Ebrei. Un opuscolo dice: “Se tu dovessi essere lasciato quando Gesù torna… non perseguitare gli Ebrei… assistili nelle loro difficoltà. Potrebbe essere la tua salvezza… coloro che avranno protetto e assistito gli Ebrei… che li avranno nascosti, sfamati, vestiti saranno ritenuti degni di entrare nell’età del regno”.

Gli ebrei fratelli di Gesù

Si suppone che questo concetto di assistenza agli ebrei sia basato sulle parole di Gesù nella parabola delle pecore e dei capri. Ai giusti, le pecore, Gesù dirà che essi lo hanno sfamato, gli hanno dato da bere, lo hanno ospitato e lo hanno visitato in prigione. Ed essi chiederanno quando lo avrebbero visto in simili circostanze. E la sua risposta sarà: “In quanto lo avete fatto a uno di questi MIEI minimi FRATELLI, l’avete fatto a me” (Matteo 25:40).

Il dispensazionalismo, insegnando che i “miei fratelli” si riferisce agli Ebrei durante il periodo della tribolazione, introduce in pratica una terza classe di persone nella parabola, oltre le pecore e i capri. Questo non si può giustificare, poiché Gesù non stava parlando di un’altra classe di persone, ma semplicemente delle pecore, i giusti, come i “miei fratelli”. Avrebbe potuto anche dire: “Miei fratelli, poiché l’avete fatto ai minimi, agli affamati, agli assetati, ai malati, agli oppressi ecc.”. Oppure: “poiché l’avete fatto ai più bisognosi fra voi che siete miei fratelli, agli affamati, agli assetati, ai malati, agli oppressi ecc.”. È evidente che intendeva questo, poiché la parola “fratelli” appare soltanto quando Gesù parla alle pecore. Parlando ai capri, la parola “fratelli” manca, come si può constatare da un semplice paragone delle due frasi.


Leggendo tutto il brano, la cosa diventa chiara. Se le parole “i miei fratelli” si riferissero a un gruppo diverso di persone piuttosto che a un modo per indicare coloro che sono definiti “pecore”, dovrebbero essere presenti anche nella seconda parte del discorso, quando Gesù parla ai capri. Inoltre, per “fratelli” di Cristo non si possono intendere un gruppo di Ebrei nel senso fisico e carnale, poiché Gesù disse, e Matteo stesso ce lo riferisce, che chiunque fa la volontà di Dio è suo fratello (Matteo 12:48-50).

Seguito: UN SOLO RITORNO

 Studio completo: Studio approfondito sul rapimento segreto della chiesa