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La donna deve essere sottomessa a Dio oppure al marito?

Questa domanda nasce soprattutto quando, in una coppia, uno dei due non è credente. La risposta chiara c’è la dà Pietro: la donna deve essere sottomessa al marito e deve ubbidirgli, anche se egli non è credente e non ubbidisce a Dio, in modo da guadagnarlo alla fede con il suo comportamento.

1 Pietro 3:1-2 Anche voi, mogli, siate sottomesse ai vostri mariti perché, se anche ve ne sono che non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati, senza parola, dalla condotta delle loro mogli, quando avranno considerato la vostra condotta casta e rispettosa.

 

La moglie dovrà fare di tutto per seguire gli insegnamenti di Gesù: dovrà dapprima mostrare il suo amore, perdonare ed ubbidire all’autorità superiore. Se il marito viola chiaramente gli insegnamenti di Dio, essa non potrà disubbidire (perché in tal caso disubbidirebbe a Dio, non essendo sottomessa al marito) ma potrà solo cercare di convincere il proprio marito del suo errore, pregare affinché egli faccia la scelta giusta e continuare a mostrargli il suo amore.

Tanti mariti sono stati toccati da un atteggiamento del genere e si sono convertiti: certe cose sono umanamente impossibili ma Dio dimostra la Sua potenza nei confronti di colui che ubbidisce.

Dio vuole che ognuno sia sottomesso all’autorità superiore. L’insegnamento non è di resistere ma di vincere l’avversità tramite l’amore e la preghiera.

Romani 13:1-2 Ogni persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono sono stabilite da Dio. Perciò chi resiste all'autorità si oppone all'ordine di Dio; quelli che vi si oppongono si attireranno addosso una condanna

 

La moglie che è dunque sottomessa al marito, è pure sottomessa a Cristo perché, sottomettendosi al marito, si è sottomessa all’autorità superiore.

1 Corinzi 11:3 Ma voglio che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l'uomo, e che il capo di Cristo è Dio.

Efesini 5:23-24 il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, lui, che è il Salvatore del corpo. Ora come la chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa.

 

La donna può solo cercare di correggere gli errori del marito ma non dovrà mai opporsi alla sua autorità direttamente. C’è un esempio istruttivo a tal proposito dove una donna non ha disubbidito al marito ma ha agito in modo da correggere il suo atteggiamento sbagliato, senza dirgli nulla.

1 Samuele 25:14-19 Abigail, moglie di Nabal, fu informata della cosa da uno dei suoi servi, che le disse: «Davide ha inviato dal deserto dei messaggeri per salutare il nostro padrone ed egli li ha trattati male. Eppure, quella gente è stata molto buona verso di noi; noi non abbiamo ricevuto nessuna offesa e non ci hanno portato via nulla per tutto il tempo che siamo stati con loro, quando eravamo nei campi. Di giorno e di notte sono stati per noi come una muraglia, per tutto il tempo che siamo stati con loro pascolando le greggi. Ora dunque rifletti e vedi quel che tu debba fare; poiché un guaio certamente avverrà al nostro padrone e a tutta la sua casa; ed egli è un uomo così malvagio, che non gli si può parlare».

Allora Abigail prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque montoni pronti da cuocere, cinque misure di grano arrostito, cento grappoli d'uva passa e duecento masse di fichi e caricò ogni cosa sugli asini. Poi disse ai suoi servi: «Andate davanti a me; io vi seguirò». Ma non disse nulla a Nabal suo marito.

 

Questo è l’atteggiamento giusto: sottomissione e rispetto. Il risultato è che Agibail è stata benedetta mentre Nabal è morto: la moglie è rimasta in un atteggiamento di ubbidienza e Dio ha agito più tardi manifestando la Sua giustizia e togliendo, Lui stesso, la vita a Nabal.

1 Samuele 25:37-38 Ma la mattina, quando gli fu passata l'ubriachezza, la moglie raccontò a Nabal queste cose; allora gli si freddò il cuore ed egli rimase come di pietra. Circa dieci giorni dopo, l’Eterno colpì Nabal ed egli morì.

 

Attualmente purtroppo certi insegnano alle donne di non essere sottomesse al marito se esse ritengano che egli non ubbidisca a Dio. Ora, insegnando questo, essi vanno contro l’insegnamento datoci nella Bibbia invitando all’insubordinazione e al non rispetto dell’autorità che è stata stabilita da Dio.

Romani 12:18-19 Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore.

La sottomissione equivale a vivere e a portare la pace nella famiglia, confidandosi unicamente in Dio affinché giustizia sia fatta.

Nella Scrittura è sempre indicato che la donna deve essere sottomessa al marito e non ci è dato nessun esempio positivo dove una donna si sia ribellata al marito. Anzi, a partire dal peccato commesso da Adamo ed Eva, si nota come, tra le diverse conseguenze del peccato, c’è anche quella del dominio dell’uomo sulla donna.

Genesi 3:16 Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te».

Come dunque deve comportarsi oggi una donna il cui marito non ubbidisce alla volontà di Dio? Come fanno le mogli di mariti mussulmani in paesi dove non c’è libertà? Rimangono fedeli al Signore ovunque possono e ubbidiscono al marito. La soluzione verrà dal Signore in risposta alle preghiere di colei che è rimasta nell’ubbidienza.

 

Come comportarsi riguardo al porto del velo se il marito non credente non lo accetta? Anche in questo caso ci dovrà essere sempre la sottomissione della donna; nel caso contrario ci sarebbe:

-         disubbidienza al marito (egli solo sarà responsabile davanti a Dio delle sue scelte)

-         il ritorno sotto la legge mettendo in primo piano un comportamento piuttosto che un atteggiamento fatto con il cuore (porto del velo come segno di sottomissione a Dio ma nessuna sottomissione alla volontà del marito)

 

L’insegnamento generale datoci nelle Scritture, in vari passi, riguardo all’atteggiamento di sottomissione della donna è chiaro:

Colossesi 3:18 Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come si conviene nel Signore.

Questo insegnamento non entra in contraddizione con l’insegnamento di Paolo riguardo al porto del velo perché la prima cosa che egli ribadisce è che il capo della donna è l’uomo. La donna che non porta il velo causa soprattutto un disonore al suo capo, il marito, e non a Dio. Se il marito vuole essere disonorato davanti agli angeli impedendo alla sua moglie di portare il velo, questo è problema suo. Sua moglie può cercare di convincerlo ma dovrà in ogni caso ubbidirgli se non vuole disubbidire all’ordine del Signore riguardo alla sottomissione.

1 Corinzi 11:3-9 Ma voglio che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l'uomo, e che il capo di Cristo è Dio. Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto fa disonore al suo capo; ma ogni donna che prega o profetizza senza avere il capo coperto fa disonore al suo capo, perché è come se fosse rasa. Perché se la donna non ha il capo coperto, si faccia anche tagliare i capelli! Ma se per una donna è cosa vergognosa farsi tagliare i capelli o radere il capo, si metta un velo. Poiché, quanto all'uomo, egli non deve coprirsi il capo, essendo immagine e gloria di Dio; ma la donna è la gloria dell'uomo; perché l'uomo non viene dalla donna, ma la donna dall'uomo; e l'uomo non fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo. Perciò la donna deve, a causa degli angeli, avere sul capo un segno di autorità.

 

Il comportamento giusto lo si deve avere nel cuore piuttosto che esteriormente: è totalmente ipocrita l’atteggiamento della donna che porta il velo nell’assemblea ma che poi non è sottomessa al marito.

1 Pietro 3:3 Il vostro ornamento non sia quello esteriore, che consiste nell'intrecciarsi i capelli, nel mettersi addosso gioielli d'oro e nell'indossare belle vesti, ma quello che è intimo e nascosto nel cuore, la purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran valore.

 

Nessuno può dunque affermare che la donna deve essere sottomessa a Dio piuttosto che la marito invitandola a portare il velo quando il marito non è d’accordo. E vero che la tradizione in Italia insegna diversamente ma noi dobbiamo ubbidire a Dio e non alla tradizione, mettendo a confronto tutti i passi e non prendendo un solo un passo per farne una dottrina.

Riguardo agli altri casi in cui una donna deve fare la scelta tra ubbidire al marito oppure a Dio, per esempio nel caso di un aborto, essa dovrà far tutto il possibile per convincere il marito, utilizzare le risorse spirituali disponibili nella preghiera ma, se non è possibile, non dovrà far altro che ubbidire: il sangue innocente ricadrà allora sul suo marito e non su lei.

1 Samuele 25:39 Quando Davide seppe che Nabal era morto, disse: «Sia benedetto l’Eterno, che mi ha reso giustizia dell'oltraggio fattomi da Nabal, e ha preservato il suo servo dal fare del male! La malvagità di Nabal, l’Eterno l'ha fatta ricadere sul capo di lui

 

 

* Sono cosciente che l’argomento trattato è soggetto a molte polemiche visto che non c’è unità in quella che dovrebbe essere la Chiesa del Signore. Invito dunque tutti coloro che vogliono lasciare commenti ad essere costruttivi: cioè non parlare secondo la tradizione della loro assemblea ma a citare i versetti della Bibbia in modo da presentare, garbatamente, il loro pensiero. Da parte mia è quello che ho cercato di fare, in questo articolo e negli altri sullo stesso tema che invito ognuno a leggere prima di commentare.

Commenti

Quello che lei scrive è sbagliato, dato che non ha la volontà di capire le cose di Dio.

Bisogna ubbidire prima a Dio che a qualsiasi autorità, anche se essa è stata istituita da Dio stesso! Se il marito impone alla moglie comportamenti non cristiani, la moglia ha il DOVERE di disubbidire.

Lo stesso fecero gli apostoli con i sacerdoti, autorità posta da Dio stesso!!!

Smetta di insegnare stoltezze!

Da Adriano (non verificato)

Le cose di Dio si capiscono tramite il Suo Spirito, il quale insegna tutta la verità

Giovanni 16:12-13 Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire.

Dunque io non insegno niente ma mi limito a citare quella che Lei stesso chiama Parola di Dio rispondendo semplicemente alle domande che mi sono poste dei lettori. Secondo la tradizione avrei ragionato come Lei ma, mettendo i versetti a confronto e, con la guida dello Spirito Santo, arrivo a conclusioni diverse dalla tradizione.

Fino ad ora nessuno, e neanche lei, è riuscita a citarmi dei versetti per confermare quello che dice e tra cui che la donna deve essere sottomessa a Dio piuttosto che al marito.

Ognuno deve essere sottomesso all’autorità superiore e l’autorità superiore della donna è l’uomo. Se essa si oppone, si oppone all’ordine di Dio e si attirerà addosso una condanna

Romani 13:1-2 Ogni persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono sono stabilite da Dio. Perciò chi resiste all'autorità si oppone all'ordine di Dio; quelli che vi si oppongono si attireranno addosso una condanna

1 Corinzi 11:3 Ma voglio che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l'uomo, e che il capo di Cristo è Dio.

Quante volte è indicato che il capo della donna è l'uomo? Quante volte è indicato che la donna deve essere sottomessa all'uomo o la moglie al marito? Ci sarebbe contraddizione nella Bibbia tra tutti questi passi e il passo dove gli apostoli dicono di ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini? Essi parlano di sottomissione di uomini a uomini e non di donne a uomini! Nello stesso passo si parla che tutti gli ammalati erano guariti... Questo é sempre di attualità?  

La invito a leggere prima di dare risposte veloci che vengono soltanto dalla tradizione

Atti 17:11 Or questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica, perché ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così.

Chi esamina la Scrittura con premura e sotto la guida dello Spirito riesce a citare versetti a conferma di quanto sostiene e a prova che non è la tradizione a parlare!

 

Da garisma

Ma se il marito le chiede prestazioni immorali che la moglie non vuole fare per rispetto dei comandamenti di Dio?
Non è scritto "Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio?

Da franco (non verificato)

La domanda è molto pertinente ma è condizionata dal ragionamento della sociétà attuale secondo la quale la sofferenza non è buona.

 

L’insegnamento di Gesù è diverso: ci ha promesso le persecuzioni e ci ha insegnato a porgere l’altra guancia. Dobbiamo dunque comprendere che la sottomissione è valida malgrado le sitazioni difficili, ingiuste, o dolorose.

Per Dio non conta tanto il corpo ma piuttosto la parte spirituale di ognuno di noi. Se la sofferenza nella carne conduce qualcuno a salvezza (in un tempo non determinato), allora la sofferenza ha tutta la sua utilità.

Penso soprattutto a tutti i martiri nei paesi mussulmani: quanti mussulmani si convertono oggi perché hanno visto il coraggio e l’amore dei credenti malgrado le difficoltà.

 

Nella Scrittura si parla della sottomissione al padrone, non solo ai buoni ma anche a quelli difficili.

1 Pietro 2:18 Domestici, siate con ogni timore sottomessi ai vostri padroni; non solo ai buoni e ragionevoli, ma anche a quelli che sono difficili.

A quell’epoca i domestici erano trattati davvero male, eppure non dovevano ribellarsi. Potevano essere battuti, venduti, scambiati come merce ma dovevano rimanere sottomessi ai loro padroni con ogni timore.

 

Cosa dire adesso delle pratiche immorali? Penso che queste pratiche hanno fatto parte di ogni cultura e ci sono sempre state delle persone che ne sono state vittime. L’insegnamento della Bibbia non è mai stato quello di ribellarsi all’autorità in certe situazioni particolarmente difficili ma si capisce piuttosto che un’attitudine mansueta e sottomessa avrà maggiori effetti nel toccare il persecutore piuttosto che la ribellione.

Gesù ha avuto la stessa attitudine docile nei confronti di coloro che gli facevano del male. Anche Stefano, Paolo e tanti altri martiri hanno avuto quest’attitudine.

 

Ogni persona sensibile avrà compassione nel vedere una creatura di Dio che soffre, soprattutto se è indifesa e penso che Dio permette ancora oggi il male con lo scopo di toccare i cuori. Egli vuole che ognuno agisca per manifestare il suo regno, togliando la sofferenza dal mondo fino al ristabilimento di ogni cosa.

 

A una donna che soffre pratiche immorali dal marito non credente consiglio dunque un’attitudine mansueta e il dialogo. Il marito può essere molto cattivo ma la donna ha un potere che gli permette di far fare qualsiasi cosa ad un’uomo. Che essa utilizzi questo potere per “sedurre” suo marito in modo da essere trattata con maggiore rispetto.

Da garisma

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